Radioactivity by Marco Coletti

Radioactivity by Marco Coletti

autore:Marco Coletti [Coletti, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-09-22T12:00:00+00:00


C’è un limite a tutto

Come è comprensibile, esistendo delle linee guida relative al danno da radiazione ionizzante, esistono di conseguenza dei limiti imposti per legge. Come capita per molti altri agenti pericolosi o potenzialmente pericolosi (vedi per esempio le radiazioni elettromagnetiche per telecomunicazioni), la legge di ogni singolo stato recepisce in modo diverso tali linee guida. Nel caso delle radiazioni ionizzanti un modello come LNT sembrerebbe puntare a richiedere un limite nullo, ma come già detto guardando l’esempio di Orvieto, dosi molto basse (alcuni pongono una pseudosoglia a 50 mSv/anno) comportano rischi molto piccoli.

Ma i limiti ci sono lo stesso e penso sia interessante parlarne. In Italia si distingue tra due fasce della popolazione: le persone “non esposte” e quelle “esposte”. Esistono vari criteri per far ricadere ognuno di noi in una di queste categorie, ma potremmo semplificare un po’ dicendo che le persone esposte sono quelle che, per motivi lavorativi, sono per l’appunto esposte almeno potenzialmente a dosi di radiazioni maggiori di quelle di fondo a causa dell’interazione con NORM (si pensi a chi lavora in miniera o in galleria per via del radon) o con radionuclidi sintetici e non (si pensi al personale sanitario impiegato in medicina nucleare).

Le persone non esposte (tra le quali rientra sostanzialmente gran parte della cittadinanza) possono essere esposte a una dose massima di 1 mSv/anno oltre il valore della radiazione di fondo. Le persone esposte invece vedono questo limite salire a 20 mSv/anno, sempre oltre il valore della radiazione di fondo. Giusto come esempio della differenza con altri stati, in Svizzera il limite per le persone non esposte è 6 mSv/anno. Inoltre, possono essere posti dei limiti cumulativi su più anni (nel senso che non è possibile, pur rispettando il limite annuo, superare tot mSv complessivi in un periodo limitato di anni, o nell’arco dell’intera vita lavorativa). Per quello che riguarda l’esposizione di noi comuni cittadini (che poi magari tu sei invece un medico nucleare e quindi per te il discorso è diverso) ci pensa l’ARPA di ogni regione a fare rilevazioni e riportare periodicamente i risultati della radioattività rilevata nel terreno, nelle acque, nell’aria e per via dei raggi cosmici.

Detti così, questi limiti potrebbero sembrarti un po’ strani. Come mai una persona esposta dovrebbe poter sopportare una dose annua più alta, peraltro di 20 volte? Viene forse selezionato personale geneticamente più resistente alle radiazioni? Non credo. Oppure vogliono eliminarli più rapidamente per garantire un maggiore ricambio? No, anche questa ipotesi mi pare abbastanza implausibile. Ma i limiti sono quelli. Inoltre, c’è un altro fattore da considerare: immagina un cittadino lombardo che deve spostarsi per lavoro (non esposto) in Campania per un anno. Solo per via della radiazione di fondo, questo comporta per il nostro amico lombardo un aumento di circa 1 mSv/anno. Ci vuol poco allora a sforare il limite di legge, no? Be’, no perché questo è calcolato al netto della radiazione di fondo, qualunque valore essa assuma. Anche solo fumare regolarmente, come abbiamo visto nel capitolo sui NORM, comporta l’esposizione a una dose superiore al limite di legge, ma non per questo le sigarette vengono vietate.



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